Dai tempi delle invasioni barbariche fino a quelli del muro di Berlino, il territorio dell’Alto Isonzo è stato oggetto di conquista, e confine tra”est”e”ovest”del mondo: l’artista Carmela Cosco, coinvolgendo i giovani attivamente in un workshop alla riscoperta della cartografia del confine in relazione al ruolo della donna, terminerà l’atelier creativo con una performance collettiva.
L’artista ha concentrato la sua indagine sull’identità storica del territorio nella sua qualità di limes, anche investigando l’importanza di quel “sottobosco magico” di divinità naturali protettive la cui tradizione ha aiutato la popolazione, nei secoli, ad elaborare il trauma dell’invasione e della violenza armata.
Le investigazioni del confine effettuate nell’arco dell’atelier creativo per ragazzi, hanno dato vita alla performance Luce al Kita, con lo scopo di contribuire attivamente allo sviluppo dei Millennium Development Goals (della pace e della giustizia sociale, della parità di genere).
(Il workshop in due giornate è parte del progetto Start The Change / Comfort Zone – The War and the Land, GlobArt 2030, co-finanziato dall’Unione Europea, dalla Regione Fvg e da Fondazione Carigo)