TEA FOR 5. THE OPIUM CLIPPERS – Performance di Neja Tomšič

21.12.2017 | Eventi e mostre passati

Sabato 6 ottobre (dalle 19.00), e domenica 7 ottobre  (dalle 11.00), Neja Tomšič eseguirà la performance TEA FOR 5. THE OPIUM CLIPPERS, alla B#S Gallery. L’ingresso è libero, ma la prenotazione è obbligatoria: la performance è interattiva, e i posti sono limitati: info@iodeposito,.org / +39 375 5532009. LINK EVENTBRITE PER PRENOTARE: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-tea-for-5-the-opium-clippers-performance-interattiva-di-neja-tomsic-46846382792

Neja Tomšič trasformerà la project room di B#S Gallery in una sala da the, dal gusto smaccatamente coloniale. Tea For 5 è una performance interattiva, si potrebbe definire “un saggio visivo che unisce la performance e l’arte della ceramica”. L’azione artistica illustra la storia delle relazioni cino-americane e britanniche attraverso le narrazioni di cinque navi collegate all’oppio e al commercio del the: 5persone per volta, siederanno a bere il the con l’artista, mentre la stessa racconta i retroscena conflittuali e lo sfruttamento delle colonie cinesi, che per il the delle cinque hanno molto sanguinato (lastoria della flotta dell’oppio non solo documenta eventi storici dimenticati, ma fa luce anche sulle loro conseguenze odierne).

NejaTomšič  (Slovenia, 1986) è un’artista visiva, poetessa e scrittrice di Lubiana.Dopoad essersi diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Lubiana, sta conseguendo il dottorato presso la Facoltà di Lettere e filosofia di Capodistria (Slovenia), concentrandosi sulle pratiche artistiche visuali contemporanee in relazione al postcolonialismo.Èanche co-fondatrice del MoTA- Museumof TransitoryArt, una piattaforma di ricerca e produzione dedicata all’ “arte transitoria”. La performance sta diventando un elemento importante nel suo lavoro, Tea for fiveè il suo progetto più recente, ed è valso all’artista una prestigiosa borsa di studio a Baltimora. Il suo sito internet: http://ne-ja.com/index.html

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Nei mesi di settembre e di ottobre 2018, la sala vetrata della B#S Gallery viene trasformata in una “project room” performativa, ospitando un suggestivo ciclo di performance contemporanea.
Gli artisti e i performer riscriveranno lo spazio con i loro gesti e con le loro azioni, trasformandolo, di volta in volta, in prigione, in archivio di memorie, in sala da thè coloniale.
Ad incorniciare le performance di Ruchi Anadkat, Dan Allon e Neja Tomšič, anche una mostra con le fotografie ed installazioni di Lang Ea, Kimvi Nguyen, Kashif Shahabaz, Christian Tablazon, Estabrak Al-Ansari, Clare Charnley.

Il tema, è tra i più controversi.
“Ex Oriente Luxus, Luxus, Luxuria”: dai tempi della civiltà Greca classica, il mondo orientale suggerisce un immaginario di luce, lusso e lussuriosa sensorialità, corrispondendo, per l’uomo d’occidente, al dominio dell’esotico, al luogo in cui -in modo più o meno onirico- ogni desiderio può trovare forma e appagamento. Senza pretese enciclopediche, la mostra e le performance catturano “visioni orientali” del complesso fenomeno del colonialismo, interpretato nella sua natura multiforme dall’occhio sensibile dell’artista contemporaneo.

Così, dietro a sete, spezie e profumi, fanno capolino la colonizzazione delle genti, lo sfruttamento economico delle rotte navali, la cancellazione dell’identità locale e l’appropriazione del corpo della donna -in una revisione delle immagini archetipiche dell’oriente, e mettendo in scena il “lato B” di questo processo di appropriazione geografica e culturale-.
La nuova visione, fatta di memorie frammentate, volti cancellati e prigioni invisibili, colpisce lo spettatore con la sua potente eleganza, tratteggiando nessi tra artisti dell’estremo oriente (Cambogia, Vietnam, India, Filippine), del medio oriente (Oman, Israele, Pakistan), e del vicino oriente (Slovenia, Balcani).