IMMAGINARE IL PATRIARCATO DI AQUILEIA

28.03.2020 | Eventi e mostre passati

Dalla colonizzazione romana alle migrazioni dei Goti e degli Unni, per giungere sino all’assoggettamento dei Veneziani e degli Asburgo: entità politiche diverse, provenienti ora da una parte e ora dall’altra della barriera naturale costituita dalle Alpi e dal Carso, hanno avuto – fino al secolo scorso – accesso al territorio regionale, invadendolo o dando vita a processi di conquista.
Il tentativo di plasmare la realtà locale su modelli preesistenti ha dovuto fare i conti, dal XV al XIX secolo, con la presenza di una comunità le cui autonomia e uniformità si erano costruite nel corso del Medioevo grazie al ducato aquileiese: il governo del Patriarcato di Aquileia, sorto nel 1077 (quando Enrico IV compensò Sigeardo del permesso di transitare per i suoi territori) e cresciuto ereditando la lezione longobarda nei suoi sistemi di governo, ha rappresentato un “unicum” nel panorama della penisola medievale, un periodo quale il territorio ha potuto beneficiare di indipendenza normativa e identitaria.
Nonostante le continue guerre in cui fu coinvolto, Il Patriarcato rappresenta un momento fondamentale per la crescita e lo sviluppo di una coscienza nazionale e linguistica dei popoli del suo territorio inquadrata nel concetto di Patria del Friuli. Gli estremi cronologici tra cui si sviluppò la sua parabola (1077-1420) sono assunti a paradigma dalla storiografia classica che indaga la storia della regione (Menis, “Storia del Friuli. Dalle origini alla caduta dello stato patriarcale”), tanto che lo si può a ragion veduta definire come il suo momento di «massimo rigòglio» (Tito Maniacco, “Storia del Friuli”). È insomma vero che le «parole ‘patriarcato di Aquileia’ sorreggono, conformano e accompagnano la storia friulana dai primi tempi del cristianesimo al 1751» (Ellero, “Patria del Friuli. Un lungo percorso identitario”).
La caduta del Patriarcato ha avuto per secoli un enorme impatto sull’inconscio collettivo degli abitanti, costituendo un spartiacque identitario: storicamente luogo “di passaggio” per molti conquistatori e dominatori, il ducato dei patriarchi ha rappresentato la massima esperienza di indipendenza nel Friuli Venezia Giulia, che da colonia divenne uno stato autonomo con una identità nazionale definita in senso geografico e culturale.
L’analisi su cui verte il progetto si concentra su due precise sfumature tematiche: la funzione di costruttore identitario del Patriarcato, da una parte (resa incompleta dal suo tracollo), e la gradualità della caduta del Patriarcato quale istituzione politica, distillata goccia a goccia (ma non per questo meno inaspettata) dall’altro.
Entrambi i temi, danno agio a un’indagine degli immaginari dell’evento attraverso la letteratura, che è funzionale a una restituzione attraverso attività partecipative e visuali che permettano il coinvolgimento della popolazione.

Il progetto intende produrre i seguenti output e attività:
1.Dare pubblicazione al testo del poema “Aquilea Distrutta” di Belmonte Cagnoli, in forma cartacea o ebook. Edito una prima volta nel 1625, in un momento di crisi militare e politica tra Venezia e gli Asburgo, il poema narra le ultime fasi dell’assedio di Aquileia da parte di Attila, unendo finzione romanzesca e realismo cronachistico. Tramite la maschera del racconto epico-storico, il poema dialoga in filigrana con le vicende attuali del Patriarcato, che a quest’altezza era al centro di una controversia tra Venezia, che ne deteneva il controllo (in virtù di un sistema elettivo pilotato), e gli Asburgo, sulle cui terre si esercitava il potere spirituale dei patriarchi: nel 1625 l’imperatore richiese la convocazione di una commissione di cardinali per porre fine al sistema elettivo filo-veneziano, mentre nel 1628 (lo stesso anno della seconda impressione del poema) emanò un editto che negava il riconoscimento della successione patriarcale. Il testo si presta a essere letto, anche attraverso la sua storia filologica, come una bandiera di tale vicenda: ciò richiede una prima fase di inquadramento nel contesto storico e in quello storico-letterario, e una seconda di lavoro editoriale sul testo.
2.Produzione di un round di eventi culturali divulgativi dedicati al poema;
3.Creare un ipertesto multimediale che, partendo dal poema e da altre importanti voci della letteratura che hanno espresso gli immaginari della caduta del patriarcato (Bartolini) possa essere arricchito attraverso la raccolta di memorie locali, e veda la realizzazione di opere d’arte digitale, create attraverso la presenza di artisti e studiosi sul territorio (4.20.000 demo dell’ipertesto saranno distribuite e una mostra organizzata per aumentare ulteriormente l’impatto della divulgazione,
4.Laboratori per ragazzi in 10 plessi scolastici.

Progetto finanziato dalla regione Friuli Venezia Giulia