Luca Natali Stradivari è un poeta italiano, enfant prodige di musica classica, strumentista e compistore, attualmente di base tra il Regno Unito e l’Italia.
Luca è l’ultimo discendente del famoso creatore di violini cremonese Antonio Stradivari, che ha incrementato il rinnovo dell’arte del violino a Cremona, venendo altresì riconosciuto dall’UNESCO.
Dall’età di tredici anni imparò a suonare il violino, soto la guida di Giuseppe Rozzi – insegnante della Scuola Internazionale di Liuteria Antonio di Cremona – e nel 2012 ha studiato Composizione di Musica con Fausto Caporali, insegnante presso il Conservatprio di Torino. Dopo aver completato gli studi secondari a Cremona si trasferisce in Regno Unito, dove può dedicarsi totalmente alla musica, ottenendo una laurea triennale in Musica presso l’Università di Nottingham.
Le sue composizioni sono state suonate dalle Orchestre di Salò, Cremona e Singapore ed è anche stato vincitore di svariati premi, tra i quali: la sua poesia The Great Dance è arrivata finalista alla competizione internazionale Ciro Coppola di Ischia (2011), ha vinto due volte la Menzione d’Onore alla competizione internazionale Ottorino Respighi, arrangiato dalla Chamber Orchestra of New York il suo primo quintetto Orlando Furioso (2012) ed il suo terzo quintetto Aquila d’oro (2014). E’ anche arrivato finalista alla competizione internazionale 100 Cellos in Milan (2014) dove ha visto mettere in opera una delle sue cmposizioni, condotta da Giovanni Sollima, alla Triennale di Milano.
A Pirano, in Slovenia, in occasione dell’inaugurazione della mostra Sine Linea, parte del programma del B#Side War Festival (edizione 2015-2016) ha suonato al pianoforte la sua composizione Il Re è Morto, basata sul tema della Grande Guerra.
ARTIST STATEMENT
Mi considero un anti-retorico edal momento che quando compongo i miei principi si approcciano ad una questione, ad un evento, ad un panorama con una visione completamente personale in grado di raggiungere l’essenza di essosenza alcun superfluo elemento accademico.
Per esempio, prendiamo il mio concerto Il Re è Morto, basato sulla Prima Guerra Mondiale. Non ho scritto una musica triste per un tragico evento, ma ho cercato di concentrarmi su questioni non approfondite ed inesplorate dal momento che la follia e l’assurdo, cercando di includere temi filosofici e metafisici nella composizione, ma evitando di creare qualcosa di noioso, scontato, commerciale o troppo intellettuale, come invece molti altri artisti ai giorni d’oggi sono orientati a fare.