Stelios Manganis dedica la carriera universitaria a studi di carattere artistico, conseguendo una laurea in Arte Contemporanea e un dottorato di ricerca in Belle Arti. Il suo progetto di ricerca è stato finanziato dall’ Unione Europea e dall’ EPS (Experimental Psychology Society), è stato premiato da Uk’s Arts e da Humanities Research Council ed è stato presentato in diverse conferenze di rilevanza internazionale. Manganis ha esposto i propri lavori in numerose gallerie, tra le quali si ricorda la Modern Art Gallery di Oxford. Attualmente, lavora come mixed-media artist e ricercatore ad Oxford.
Il lavoro di Manganis indaga l’influenza che un suono o un movimento ha sul processo meditativo, sui preconcetti artistici e sulla predisposizione emotiva dello spettatore, attraverso la creazione di sculture meccaniche, installazioni e performances. Punto focale della sua ricerca è l’analisi del paradosso costituito dall’adozione di tecnologie artificiali per raggiungere l’essenza umana e ciò che l’uomo considera naturale; ne deriva la speculazione riguardo al rapporto che sussiste tra l’uomo e le macchine che esso stesso costruisce. Attraverso lo smembramento e il ri-assemblaggio da vita a macchine surreali, le quali si fanno portatrici di riflessioni subliminali.
L’installazione Art Is Just My Pastime è fortemente legata alla tematica del tempo; l’incessante oscillare della lancetta d’orologio tra due punti fissi e il suono prodotto da questo movimento continuo provocano una straniante sensazione di impossibilità di avanzamento, di stressante prigionia nel passato, di immobilità nel ricordo. Ma attraverso l’arte è possibile superare e fuggire questo senso di fissità temporale; si spiega, quindi, il nome dell’installazione costruito su un gioco di parole: past-time (tempo passato) e pastime (passatempo).