Boris Beja (nato a Trbovlje nel 1986 ) è un visual artist, critico e curatore che lavora e viva a Lubiana (Slovenia).
Nella sua pratica, egli è recettivo ai vari stimoli che provengono dala vita quotidiana e dalle sue ricerche, iniziando sempre dalla realtà circostante dalla quale sviluppare od ispirare riflessioni attraverso l’utilizo di vari media, i quali gli onsentono di creare diverse connessioni tra i diversi conetenuti che vuole trasmettere, ed un lavoro caratterizzato da indirizzi estetici e diretti – con un enfasi sulla critica sociale.
Egli detiene un BA in Comunicazione Grafica dalla Facoltà di Scienze Naturali ed Ingegneria, la quale – come dice l’artista – gli ha fornito diverse conoscenze concernenti il design artistico del prodotto, ed ha anche ottenuto un MA in Scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Lubiana. Durante il corso dei suoi studi, Boris ha collaborato, scrivendo in materia di cultura, con il portale web Planet Siol ricevendo alcni premi, tra i quali il Prešeren Student Award per la cultura nel 2012 e, nello stesso anno, il Fondo Sloveno per lo Sviluppo delle Risorse Umane e la Scolarizzazione.
Egli ha tenuto un numero di esposizioni personali in Slovenia ed all’estero: alla Alkatraz Gallery di Lubiana Boris Beja: Splendour Art P-5124 JUS NI 5.110 (2013), alla Galerija Simulaker Between the lines (2014) presso Novo Mesto, alla Galerija Ravne Dormitorij (2015), al Museo di Arte Moderna di Lubiana Beyond The Globe (2016) in occasione della’8^ Triennale di Arte Contemporanea ed aha anche partecipato a Alptaum, un progetto artistico condotto a Berlino e Montreal (Canada).
Boris Beja attualmente partecipa al B#Side War Festival vol III (edizione 2016/2017).
MANIFESTO DELL’ARTISTA
Inizio sempre la mia pratica artistica con la percezione di ciò che mi circonda, come una base dalla quale infondere il mio manifesto attraverso le opere, attraverso le quali cerco di trovare la bellezza in relazione alla correttezza. Credo che le opere siano corrette e “belle” solo quando lo sembrano. Quindi hanno un effetto sullo spettatore, me stesso e sugli altri lavori.
Quando creo, costruisco dei contenuti o la forma come se fossero dei collage. Collego il contenuto con i sottotitoli del titolo dell’opera, il quale è seguito per formalità, combinando vari media artistici. Inspessendo od aggiungendo, spero di creare un commento od un pezzo d’arte che possa provocare un pensiero e possa essere in grado di ispirare un pensiero anche negli altri. Tendo ad evitare la nozione di arte come terapia, enfatizzando il mio desiderio per il necessario del processo meditativo. Pertciò sono presente nel settore dell’arte, anche quando ne penso, leggo o parlo.
Varie risorse e canali comunicativi attraverso i quali ricevo diverse informazioni, essi sono la materia dalla quale creo o integro e cambio il progetto, e poi ad un certo livello, lo aggiunto alle mie ambizioni personali e della società nella quale opero. Lo spectrum del mio lavoro ed interesse è ampio. Per raggiungere i miei obiettivi seguo simultaneamente vari discorsi per poi sceglierne uno. Di riflesso, prenso l’inutile ed il necessario da ognuno.
L’esperienza riflessiva è resa visibile nelle costruzioni architettoniche, negli oggetti e nelle instalazioni, tutta attraverso la documentazione per il progetto dell’opera d’arte. Crco di creare lavori che non siano seletti per uno specifico pubblico dal momento che credo che l’arte sia per tutti. Riguardo a ciò, difendo la comprensione – un artista. L’arte come una professione non dovrebbe essere vista solo dai connoisseurs, ma anche da un pubblico più ampio. Dal momento che l’arte è reale, non vi è spazio per gli scherzi.