Shohei Imamura (Tokyo, 1926) è stato uno dei maggiori registi della nouvelle vague giapponese, corrente che coinvolse quegli autori di talento che, negli anni ’60, si dissociarono dai grandi maestri e tendenze del cinema nipponico, proponendo un cinema d’autore. Egli iniziò la sua carriera negli anni ’50 come assistente di Yasujiro Ozu nella realizzazione di tre suoi film. Nel 1958 Imamura realizzò i suoi primi tre lavori come regista, in cui risalta l’interesse per l’indagine sociale, per personaggi e le situazioni della vita quotidiana, raccontati con filtro realista. Per questo motivo, il suo lavoro si approccia al documentario e nel suo caso alla situazione del Giappone durante un periodo di intensi cambiamenti urbani e sociali. Negli anni ’80 fondò la sua casa di produzione, la Imamura productions, e realizzò “La Ballata di Narayama” (1893) che gli valse la Palma d’oro al Festival di Cannes. Dopo un periodo in cui si dedicò alla televisione, uscì il suo film intitolato “L’anguilla” (1997) che vinse una seconda Palma d’oro.
IL LIMES E L’INVASIONE – Nuova mostra a Trieste / Dal 15 gennaio
Il Limes e l’invasione: la mostra della 6a edizione di B#Side War Festival, tra storia e arte contemporanea